Entro il 2026, almeno mille imprese italiane dovranno aver superato i test che certificano l’abbattimento di ogni forma di gender gap sui luoghi di lavoro. Per compiere questa scelta volontaria, sostenuta dai fondi del Pnrr, le imprese potranno contare sul supporto fornito da Unioncamere e dal sistema camerale, in seguito all’accordo di collaborazione stipulato con il dipartimento delle Pari opportunità in materia di certificazione della parità di genere. Una misura importante sulla quale, questa mattina al Palazzo camerale, sono stati accesi i riflettori durante il convegno “La certificazione della parità di genere nelle aziende: tra sfida e nuove opportunità” organizzato dalla Camera di commercio, in collaborazione con il Comitato imprenditoria femminile dell’Ente camerale e l’Ufficio della consigliera di parità.
«La legge 162 del 2021 ha introdotto importanti novità in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina – ma la vera novità è, certamente, l’introduzione della cosiddetta “Certificazione di genere”. Una certificazione volontaria, che le aziende più virtuose potranno richiedere per attestare la conformità dell’organizzazione di impresa ai principi di parità tra i generi, in punto di retribuzione e condizioni di carriera. Una misura importante, che interviene in maniera concreta sulla partecipazione delle donne nel mercato del lavoro, sulle opportunità di crescita in azienda, sulla parità salariale a parità di mansioni e sulla tutela della maternità. Per le imprese che si certificano, sono previsti vantaggi fiscali e premiali nella partecipazione alle gare pubbliche. Una spinta ulteriore per quelle imprese che hanno già dimostrato sensibilità e responsabilità nei confronti delle donne in azienda». Subito dopo i saluti del presidente Blandina, si è entrati nel vivo dei lavori, moderati dalla segretaria generale dell’Ente camerale, Paola Sabella.
«Unioncamere, con la rete dei Comitati per l’imprenditorialità femminile delle Camere di commercio, in accordo con il mondo associativo e con gli sportelli UNICAdesk, il servizio delle Camere di commercio per la normazione tecnica volontaria – dichiara Tiziana Pompei, vicesegretario generale di Unioncamere – opererà nell’ambito dell’accordo con il dipartimento per le Pari opportunità, soprattutto nelle attività di assistenza e di accompagnamento alle imprese, nonché in attività di diffusione del valore della certificazione e di una cultura permanente della parità di genere. La certificazione su base volontaria è stata pensata come un impegno al miglioramento continuo, concreto, misurabile e a beneficio dell’intera organizzazione e il nostro lavoro sarà determinante per la crescita sostenibile e inclusiva del Paese».
«L’iniziativa della Camera di commercio di Messina è particolarmente importante per la pluralità di soggetti che coinvolge – aggiunge Daniela Carlà, promotrice di Noi Rete Donne – la certificazione sulla parità di genere, infatti, costituisce una grande opportunità, ma solo se vi parteciperanno tutti gli attori implicati, se accrescerà la consapevolezza nelle aziende tra le parti sociali. Occorrerà fotografare le situazioni, ma soprattutto accompagnare e misurare i miglioramenti. Sarà necessario informare, formare, discutere e correggere gli inevitabili errori del percorso. È per questo che l’azione di accompagnamento di Unioncamere, voluta dal ministero delle Pari opportunità, può rivelarsi decisiva. Occorre a tutti i livelli esplicitare i vantaggi per le aziende che decidono di sottoporsi al test, che non deve essere vissuto come un impiccio, ma come una possibilità per migliorare la propria performance».
All’incontro sono intervenuti, inoltre, Giovanni Taormina, Head of South – Italy Certification Business Development Rina Service Spa; Paola Gemelli, referente Formazione Centro studi e ricerche Siapa Ets; Maurizio Adamo, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Messina; Francesco Vito, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Messina; e Mariella Crisafulli, consigliera di Parità della città metropolitana. Presente, in modalità on line, anche la presidente del Cif della Camera di commercio, Cettina Scaffidi.
Le testimonianze di Simonetta De Luca Musella dell’azienda Diellemme e di Alessia Placchi di Lca Studio Legale hanno concluso l’incontro.